venerdì 23 settembre 2011

All'amicizia- scena terza

L'architetto Manetti con in mano i fogli dei progetti cammina verso il palazzo del Marchese dando il braccio alla moglie Claudia.
MANETTI Accidenti a quando mi lamentavo dei committenti che si disinteressano ai progetti! Ti giuro, Claudia, era come sentire un notaio che ti spiega come si cucina il cappone.
CLAUDIA Guarda Giuseppe, sei tu che non capisci nulla. ”All'amicizia di che?” “Mah, in generale.” “Ah sì, avete ragione.” Ma dove vivi? Quello lì è un massone, ci arrivo anch'io che non so niente.
Manetti ride.
MANETTI Primo, se fosse un massone si sarebbe scelto un architetto della sua loggia. Secondo...
CLAUDIA (ironica) Magari nella sua loggia non c'è un architetto geniale e perspicace come Giuseppe Manetti.
MANETTI Secondo, aspetta di vederlo. Quello è massone quanto tu sei una dolce moglie.
Claudia gli fa scherzosamente il verso, poi cerca di baciarlo.
MANETTI (bloccandola) Credi che io sia poco perspicace?
CLAUDIA Credo che tu abbia ben poca fiducia in me se prima di presentarmi a un uomo hai sempre bisogno di parlarmene male.
MANETTI Non te ne sto parlando male. Ho solo detto che le sue istruzioni erano... poco comprensibili, ecco. Spero che stasera sia più chiaro.
CLAUDIA Il lavoro ti piace, almeno?
MANETTI E' un terreno abbandonato. Un cumulo di detriti, non c'è mai cresciuta una pianta. Creare un giardino dal nulla... E' una bella sfida, sì.
CLAUDIA Una bella sfida merita una bella paga.
MANETTI Mah, speriamo. Il marchese è molto ricco, non ha una famiglia. Sua moglie è morta.
CLAUDIA Quindi non avrò nemmeno una donna con cui chiacchierare mentre voi parlerete di lavoro. (sorridendo) Mi toccherà farmi intrattenere dal marchese.
MANETTI Temo che sia più interessante farsi intrattenere da un armadio.
CLAUDIA (prendendolo in giro) Lo vedi? Sei geloso! Dici che è uno sciocco ma ti fa paura, ammettilo.
Manetti la solleva e la bacia. Claudia gli prende di mano uno dei fogli e lo srotola.
CLAUDIA Fammi vedere questo progetto. Oh, molto interessante!
MANETTI Claudia, rendimelo! Non ho fatto una copia.
Claudia corre. Manetti le va dietro, la blocca e cerca di riprendere il foglio.
MANETTI Voglio vedere di che paga si parlerà, se arrivo senza progetti.
Tira il foglio ma Claudia lo tiene stretto.
CLAUDIA E se io te lo strappo?
MANETTI Me lo rifai.
Claudia lascia andare il foglio.
MANETTI (seccato) Claudia, quando ti dico le cose... Ora è tutto spiegazzato.
CLAUDIA Digli che te l'hanno requisito e hai dovuto difenderlo a costo della vita.
MANETTI (cercando di lisciare il foglio) Ancora con questa storia dei massoni? (le parla in un orecchio) E comunque, donna perspicace, se l'avessi difeso a costo della vita ora sarei morto.
Claudia ride; si baciano.
MANETTI Ecco, siamo arrivati.
Bussa al portone.
CLAUDIA Bel palazzo. (vedendo il maggiordomo) Bel maggiordomo.
Manetti le pesta un piede.
MAGGIORDOMO L'architetto Manetti e sua moglie, immagino. Entrate, prego. Il marchese vi sta aspettando.
MANETTI Grazie.
Il maggiordomo li fa entrare e li guida fino alla sala da pranzo. La tavola è apparecchiata con una tovaglia pregiata ma abbastanza vecchia e scolorita; anche il servizio di piatti e postate, per quanto raffinato, mostra i segni del tempo. Manetti si inchina.
CORSI E' un piacere avervi qui, architetto.
MANETTI La ringrazio ancora per l'invito, eccellenza. Questa è mia moglie Claudia.
Il marchese le bacia la mano.
CORSI Ecco la moglie gelosa. E certo che una donna come voi non dovrebbe averne ragione, signora.
CLAUDIA (sottovoce al marito) Ah, ora sono io quella gelosa?
CORSI Avrete notato che il servizio da tavola è indecoroso. Dovete scusarmi. Ma è molto tempo che non ricevo ospiti.
CLAUDIA Se potessi averlo io questo servizio indecoroso non mi vergognerei sempre a invitare gente.
MANETTI Claudia, non cominciare subito.
CORSI Sedetevi, prego. La cena dovrebbe essere servita tra poco.
Si siedono.
MANETTI (svolgendo i fogli dei progetti sul tavolo) Dunque, signor marchese... Sono arrivato a un progetto che dovrebbe soddisfare nel complesso le sue richieste...
CORSI (salvando dalla distruzione un bicchiere che stava cadendo sotto il peso della carta) Con calma, Manetti. Ora non guastiamoci l'appetito; dopo cena avremo tutto il tempo per discutere.
MANETTI Come vuole, eccellenza. Mi scusi.
Viene servita la prima portata. Mangiano.
CORSI Allora, architetto, vi sentite in soggezione a dover edificare la vostra opera proprio in mezzo ai due più grandi giardini di Firenze? Boboli da una parte, il Torrigiani dall'altra...
MANETTI Se dovessi sempre sentire il confronto con gli altri non progetterei mai nulla. Anzi, alla fin fine la posizione è un vantaggio: ho deciso di rialzare il terreno, così gli alberi del giardino Torrigiani saranno alla stessa altezza di quelli del vostro, e il visitatore prima di arrivare alla terrazza su via dei Serragli non potrà capire dove finisce l'uno e dove comincia l'altro. E' un espediente per allargare la visuale.
CLAUDIA D'altra parte, mio marito deve lavorare lì perché è lì che lei ha comprato il terreno.
CORSI (rimane interdetto, poi ride) E così ci vuole poco a smascherarmi. No, non è un caso, ma una mia piccola vanità. La mia famiglia non è gloriosa come i Medici o i Torrigiani; noi siamo per tradizione... Riservati. Io ho deciso di di cambiare direzione, ma non troppo. Sarà un giardino accogliente ma intimo, nascosto tra gli alberi, senza ingressi pomposi. Fatto per accogliere gente come me, che cerca la pace dell'anima più che i divertimenti.
CLAUDIA Credevo che la pace dell'anima si cercasse in solitudine.
CORSI In solitudine, o in compagnia di qualcuno con cui si possa parlare così come con se stessi.
CLAUDIA Questa è una citazione!
CORSI (piacevolmente meravigliato) Conoscete Cicerone?
CLAUDIA Veramente no. L'ho capito perché ha cambiato tono di voce.
CORSI La cosa vi dà noia?
CLAUDIA Che abbiate cambiato tono o che vi appropriate di parole non vostre? Giuseppe, la smetti di pestarmi il piede?
MANETTI Scusami cara, è che sono impaziente di parlare del giardino. Credo che ci vorrà un po' a spiegare tutte le varie questioni. (sottovoce) Dai a me.
Le toglie di mano il bicchiere di vino e lo vuota.
CORSI Ci sono molte strade che conducono alla stessa meta, caro Manetti. Questa non è una citazione, signora.
MANETTI Non la strada del vino. Le chiedo scusa, eccellenza. Mia moglie non è abituata a bere.
Cade il silenzio. I coniugi si scambiano un'occhiata gelida.
CORSI Bene, cominciamo a parlare del giardino se avete tanta fretta. Mi sembrava... cordiale fare due chiacchiere a cena, ma d'altra parte è per questo che vi ho fatto venire.
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