mercoledì 28 settembre 2011

All'amicizia- scena ottava

Studio del marchese.
CORSI Quando eravamo sposati mi rinfacciavi sempre di non vedere oltre i miei libri. Bene, ora vivo, parlo, amo. Non sei contenta, non è quello che volevi? Cosa c'è che non ti va bene stavolta?
ANGELA Tommaso, ma tu almeno ci credi a quello che dici? La libertà non prende posto, certo! Apprezzare una donna vivace e intelligente, figuriamoci!

Piet Mondrian, L'albero rosso

CORSI Capisco dove vuoi arrivare, Angela. Ma è troppo facile. Tu non eri vivace, eri petulante. E astiosa.
ANGELA La pianta più bella in una stanza buia cresce storta, debole e bianchiccia; e anche la vivacità in un palazzo polveroso cresce petulante e astiosa. Anche lei rischia di fare la stessa fine... Ma no, è più furba di me, se ne accorgerà in tempo.
CORSI Non osare paragonarti a lei! Tu che per cinque anni mi hai reso la vita impossibile con le tue pretese, non provare a essere gelosa della creatura che mi fa felice!
ANGELA Non sono gelosa, mi fa tenerezza semmai.
CORSI (fa un passo verso di lei) Non pensare che tratterò come te una donna a cui non sei degna di allacciare le scarpe!
ANGELA (con le braccia incrociate) Ma tu tratti allo stesso modo tutte le persone fatte di ciccia, che siano degne o meno.
CORSI (un altro passo) Non stupirti che un'altra sia riuscita dove tu hai fallito!
ANGELA Riuscita in cosa?
CORSI A suscitare il mio amore.
ANGELA Tu non sei capace di amare. Non nominarlo invano.
CORSI Tu, Angela, mi avevi reso incapace di amare! Ma dovevo trovare, prima o poi, qualcosa di diverso. Quando parlavo con Claudia, io per la prima volta sapevo cosa dire, le parole mi uscivano da sole, non avevo bisogno di andare a cercarle nel dizionario della buona educazione, e il suo corpo era già dentro di me senza che lo toccassi, e la mia anima e la sua si intrecciavano. Ci siamo trovati l'uno nell'altra.
ANGELA Non si diventa aperti all'amore da un momento all'altro. A meno che uno non si convinca che deve a tutti i costi cambiare vita e innamorarsi.
CORSI Cosa vorresti insinuare?
ANGELA Povera donna, chissà cos'ha pensato. Ancora non avevate fatto in tempo a conoscervi che si è vista arrivare a casa... (ride) Un servizio da tavola! Ma che regalo è? Come quel portagioie mangiato dai tarli che mi desti per il mio compleanno.
CORSI Lo vedi come sei? Era un oggetto tramandato dalle donne della mia famiglia di generazione in generazione. A te è sempre interessato il lato più volgarmente materiale delle cose.
ANGELA (per la prima volta vulnerabile e sofferente) Era il lato più volgarmente materiale delle cose un oggetto che c'entrasse qualcosa con me, che dimostrasse che mi conoscevi? Ti fregava un accidente, a te, di chi ero, cosa pensavo, cosa amavo; te la cavavi regalandomi il portagioie della bisnonna. In questo senso meglio il servizio da tavola, te lo riconosco.
CORSI Me ne fregava invece, se vogliamo usare il tuo linguaggio; purtroppo non potevo ignoralo visto che vivevo con te. E te lo dico subito. Chi eri? Una donna frivola.
ANGELA Viva.
CORSI Cosa pensavi? Che quella tua amica... Cecilia o come si chiamava valesse di più di Immanuel Kant.
ANGELA Che le persone valessero più della carta.
CORSI Cosa amavi? I ricevimenti.
ANGELA Le occasioni di vedere qualcuno.
CORSI Le chiacchiere.
ANGELA Le discussioni.
CORSI Le smancerie.
ANGELA La tenerezza, la confidenza. Non dico l'amore! (quasi piangendo) Un po' di calore, Tommaso.
CORSI Il calore non si dà a chiunque. Men che meno l'amore. Tu non l'hai meritato, e ti rode l'anima l'idea che possa meritarlo un'altra. Non sono più prigioniero del nostro matrimonio e di quel modo infernale di vivere i rapporti con una donna; sono libero da te, Angela, libero di essere un'altra persona e di conoscere l'amore.
ANGELA (di nuovo fredda) Allora ringraziami per averti liberato. Ringraziami, se ne hai il coraggio.
CORSI (afferra un fermacarte e fa per tirarglielo) Esci da questa stanza! Fino a quando abuserai della mia pazienza? Fino a quando mi impedirai di vivere?
ANGELA Fino a quando citerai Cicerone senza neanche accorgertene. Sei tu che ti impedisci di vivere, Tommaso.
Gli toglie il fermacarte di mano e sparisce.
Protected by Copyscape Online Plagiarism Tool

Nessun commento:

Posta un commento