lunedì 10 ottobre 2011

All'amicizia- scena sedicesima

Manetti è seduto in casa al tavolo di cucina. Entra Claudia.
CLAUDIA (senza guardarlo in faccia) Mi spiace di averti fatto aspettare per la cena. Novità?
MANETTI Niente di particolare.
Claudia accende il fuoco, riempie d'acqua il paiolo, se ne versa un po' addosso, lo mette a bollire. Prende le patate dalla dispensa e comincia e tagliarle nervosamente.
CLAUDIA Hai fame?
MANETTI Dove sei stata?
CLAUDIA Dalla Francesca.
MANETTI Deve averti detto qualcosa di molto sconvolgente.
CLAUDIA Veramente no, perché?
MANETTI Claudia, cosa stai combinando?
CLAUDIA Eh scusami, ci avevo messo troppa acqua.
MANETTI Macché acqua! Il marchese chissà perché cambia idea e vuole dedicare il giardino all'amore; tu esci, torni tardi, non si sa dove vai...
CLAUDIA Te l'ho detto dove sono andata.
MANETTI E quando torni ti metti... sembra che tu le voglia ammazzare codeste patate.
CLAUDIA Ora non posso nemmeno tagliare le patate come mi pare?
MANETTI Claudia, mi dici come stanno le cose o no? Sennò te lo dico io. Ti diverti a farti sbavare dietro. Me cerchi di farmi ingelosire, col marchese ci giochi. Lo incontri, ci scherzi, lo fai sperare, lo attizzi, lo compiaci. Che vuol dire, Claudia? Dove vuoi arrivare?
CLAUDIA Fatti che supportino questo affascinante romanzo?
MANETTI Allora dimmi tu.
CLAUDIA Gli piaccio, lo sappiamo tutti e due. Ma so badare a me stessa.
MANETTI Cioè?
CLAUDIA Fra scambiarci due parole e infilarmi nel suo letto c'è una bella differenza.
MANETTI Cosa c'entra, Claudia? Ci fai soffrire tutti e due, come se fosse tutto un gioco, uno scherzo, come se nulla valesse nulla... Per cosa? Perché?
CLAUDIA Insomma, ci potresti scrivere un bel poema su questa storia! Peccato che tu abbia scelto l'architettura. Mi sembra che tu mi abbia conosciuta ora. Non mi diverto a far soffrire nessuno, cerco solo di essere civile.
MANETTI E come effetto della tua civiltà, il marchese fa cambiare la dedica del giardino e mi prende sempre più palesemente per il culo.
CLAUDIA Ma che ne so, se quello comincia a immaginarsi chissà che per i fatti suoi non è mica colpa mia.
MANETTI E quindi, insomma, sai tenere tutto sotto controllo. Sei prudente, sei matura, sai riconoscere il punto preciso in cui la civiltà diventa qualcos'altro, non ti sfuggirà mai la situazione di mano, non capiterà mai, neanche una volta, che il marchese si faccia un'illusione di troppo e magari gli venga in mente di realizzarla. Sei padrona degli eventi. I miei complimenti. (cambiando tono) Piangi?
Claudia continua a singhiozzare e a tagliare le patate.
MANETTI (facendola voltare bruscamente) Cos'è successo?
CLAUDIA E me la prendo con te, anche! E ti dico che hai torto! Scusami.
MANETTI Claudia, per favore spiegami sennò divento pazzo.
Claudia si mette a sedere al tavolo.
CLAUDIA Io pensavo di sapermela gestire! E' così gentile, è simpatico, dicevo, perché dovrei scappare da lui?
MANETTI (prendendole il mento con la mano) Ti piace?
CLAUDIA Ma che ne so? Non ho mai pensato di tradirti, comunque.
MANETTI Grazie, è una piacevole consolazione per il fatto che ami un altro!
CLAUDIA Ma chi t'ha detto che lo amo? E chi se ne importa, ormai, se mi piaceva o no!
MANETTI Ormai cosa?
CLAUDIA Ma non mi stare col fiato sul collo!
MANETTI Non cominciare a lamentarti ora di quello che faccio io!
CLAUDIA Io pensavo che... fosse incapace di fare del male, che se avesse preteso qualcosa di più... si vedrà, mi dicevo, me la sbrigherò in qualche modo.
MANETTI Sei scema. Credi che solo perché fa tutti quei discorsoni non abbia niente tra le gambe?
CLAUDIA Infatti...
MANETTI (prendendole con rabbia il viso tra le mani) Cosa ti ha fatto?
CLAUDIA Mi fai male.
MANETTI Cosa ti ha fatto?
CLAUDIA Sono scappata. Mi ha anche chiesto scusa, dopo.
MANETTI Beh, le buone maniere vanno sempre salvaguardate. Bene, domani vado a licenziarmi, questa volta per davvero. Ma anche tu, Claudia, te la sei cercata.
Va verso la porta.
CLAUDIA Giuseppe!
MANETTI Che c'è?
CLAUDIA Non voglio stare da sola.
MANETTI Non hai avuto paura ad andartene tutta sola dal marchese, direi che puoi stare un po' in cucina mentre io lavoro.
CLAUDIA Lavori a che, se ti vuoi licenziare?
Manetti la guarda, poi va da lei e la abbraccia.
MANETTI Mi dispiace, amore. A volte non capisco proprio nulla, eh?
CLAUDIA Mi disprezzi? Ti faccio schifo?
MANETTI Certo che no. Hai avuto paura?
CLAUDIA Tanta. Ma non avevo capito niente. Ero così convinta di saper capire la gente, e invece...
MANETTI Ma davvero ti piaceva?
CLAUDIA Non me lo ricordo più. Mi fa tanto schifo ora!
MANETTI Stai tranquilla. Non devi più aver paura di niente.
CLAUDIA Io amo te, Giuseppe. Ma sono stupida.
MANETTI Ma no, sciocchina.

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