mercoledì 12 ottobre 2011

All'amicizia- epilogo

E' passato qualche anno. Manetti e Claudia camminano per via dei Serragli, verso l'Arno. Claudia tiene per mano un bambino di cinque o sei anni, Alessandro.

MANETTI (al bambino) E se crolla il muro di pastafrolla?
ALESSANDRO Basta cuocerla, così diventa dura.
MANETTI E se si sbriciola?
ALESSANDRO La mamma pulisce.
CLAUDIA E se la mamma si stanca di pulire?
MANETTI Se la mamma si stanca di pulire può fare lei le case.
CLAUDIA (indicando) Guarda, Alessandro. Quello è un giardino che il babbo aveva progettato prima che tu nascessi... Anche se l'ha finito qualcun altro.
ALESSANDRO Perché?
MANETTI Perché mi hanno dato un lavoro migliore.
ALESSANDRO Non si vede niente.
MANETTI Aspetta.
Lo fa salire sulle sue spalle.
MANETTI Ora vedi qualcosa?
ALESSANDRO (sollevandosi più che può) Sì sì... Ci sono delle siepi, degli alberi...
MANETTI C'è gente?
CLAUDIA (reggendo il bambino per un braccio) Non mi cascare, Alessandro.
ALESSANDRO A' voglia. Chiacchierano, ridono, a volte sono seri; a volte si arrabbiano un pochino; ma sembrano tutti contenti.
CLAUDIA Senti, c'è anche una parola scritta sul marmo per caso?
ALESSANDRO Sì, Sì.
MANETTI Leggila un po' scolaro, vediamo se ti riesce.
ALESSANDRO (legge con difficoltà) A-lla... allamici... ci-zi-a. All'amicizia.

FINE

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