mercoledì 17 agosto 2011

Contro il figlio di Eufileto- introduzione

Ovvero: spieghiamo la ragion d'essere del delirio che sta per seguire.
Questa commedia nasce da due orazioni di Lisia, Per l'uccisione di Eratostene e Per l'invalido (pare che il passatempo preferito degli Ateniesi fosse farsi causa a vicenda, per cui gli autori di discorsi di difesa o di accusa prosperavano). Non si tratta certo delle creazioni più esaltanti che una mente umana abbia mai partorito, soprattuto perché Lisia allunga la brodaglia ripetendo le stesse due o tre frasi dall'inizio alla fine dell'orazione.
In tutta questa pappina informe però c'era un particolare che mi colpiva: il figlio lattante di Eufileto, che nell'orazione non è un bambino, ma semplicemente lo strumento usato dalla madre per incontrarsi col suo amante Eratostene, e dal padre per dimostrare la colpevolezza della moglie. Senza contare che sia l'adulterio sia l'omicidio di Eratostene devono essersi consumati sotto i suoi occhi o quasi, ma a questo dettaglio nessuno sembra far caso. Ho cominciato a chiedermi: chissà che trauma infantile, come sarà diventato questo bambino da grande?
Così è nata l'idea della commedia, che poi si è mischiata con alcuni elementi tratti da Per l'invalido e al bisogno di vendicarmi di Lisia facendo il verso ai suoi tormentoni. Suppongo che non troverò mai cinque uomini tanto squinternati da aver voglia di recitarla, ma poiché nessuno paga niente per visitare un blog non mi sento in colpa a lanciarla nella grande discarica democratica della rete.
Buona lettura.

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