sabato 4 febbraio 2012

E tesina sia

Saranno i dieci minuti più intensamente preparati della nostra vita. La sproporzione tra il reale peso della tesina nell'esame di maturità e il lavoro di preparazione che in molti casi c'è dietro è lampante, e forse vale la pena di rifletterci un po' sopra.
Immagino che, nelle intenzioni dei suoi creatori, la tesina dovesse sostanzialmente aiutare lo studente a sciogliersi e rompere il ghiaccio, iniziando la prova orale con un argomento ben padroneggiato: un punto fermo nel caos di giorni in cui potrebbero chiederti di tutto (anche come si chiama la prima strofa della Sera fiesolana di D'Annunzio). Insomma, una caritatevole concessione agli studenti divorati dall'ansia.
Già; peccato che per molti di noi quei dieci minuti siano diventati tutt'altro: l'occasione per liberarci da uno studio nozionistico, o per dimostrare che abbiamo capacità critiche, o per dare dignità a una nostra passione snobbata dalla cultura ufficiale, o per riscattarci da cinque anni di anonimato con un pirotecnico figurone finale. Ora, capirete che per tutto ciò dieci minuti sono maledettamente pochi. Mi piacerebbe proprio incontrare lo studente che in questo ristretto tempo è riuscito a parlare di Galilei, la quantistica, la probabilità, Heisenberg, Orwell, Seurat, Marx, Nietzsche, Pirandello e Freud, magicamente riuniti sotto l'affascinante titolo Il ruolo di Cosmo e di caos nella natura umana (in media, un minuto per ogni argomento, senza contare i confronti e l'interpetazione complessiva). Questo è un lavoro trovato su Internet, ma l'ho constatato anche nella mia esperienza personale: la parola tesina può far nascere preoccupanti tendenze all'enciclopedismo. All'improvviso tutti vogliono sviscerare i più profondi misteri dell'esistenza. E' inevitabile che progetti così ambiziosi si esuariscano in una trattazione superficiale.
Secondo problema: i collegamenti improbabili. Per quel che mi riguarda, non ci cascherò un'altra volta. All'esame di terza media portai Papà Goriot, e feci la ricerca di scienze sul colpo apoplettico perché di tale accidente moriva il protagonista (mi ricordo ancora che provavano a curarlo con un senapismo, cioè un impacco di senape). Qui la colpa non è degli studenti: secondo alcuni professori (non i miei, per fortuna) la tesina deve toccare il maggior numero possibie di materie; e siccome sono davvero pochi i temi che permettono di farlo senza cadere nel ridicolo, le tesine interdisciplinari finiscono per essere sempre le stesseScrivendo tesina su Google, uno dei primi suggerimenti è tesina follia. A meno che non  vi spremiate seriamente le meningi, parlerete ai commissari di qualcosa che hanno ascoltato in tutte le salse almeno quindici volte. E meno male che doveva servire a renderli più bendisposti. 
Terzo problema: non di tutto si può parlare. Il richiamo al programma è essenziale. Se pensate che sia finalmente arrivato il momento per riconoscere a Gossip girl lo spessore culturale che secondo voi si merita, forse vi conviene aprire un blog (in rete sì, si può parlare di tutto). Ma potreste avere problemi anche se siete cultori di un geniale scrittore di nicchia:
"Vedi, W. è una scelta molto interessante, ma il problema è che il professore di italiano medio non l'ha mai sentito nominare."
"Quindi devo pensare a qualcos'altro?"
"Ma no, c'è un intellettuale italiano che ha molte cose in comune con lui, M. Potresti sceglierlo come argomento principale e partendo da lì fare un collegamento con W."
"E cos'hanno in comune?"
"Beh, tutti e due si sono suicidati."
Morale: potreste ritrovarvi a lavorare su un argomento di cui vi importa meno che delle cispe di Orazio. Già, per una volta che potevate approfondire qualcosa di interessante.
Per quanto mi riguarda, sono indecisa tra due titoli uno più irrealizzabile dell'altro, per cui dovrei stare zitta. Forse alla fine opterò per una Fenomenologia della tesina; chissà se verrebbe apprezzata.

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