martedì 25 ottobre 2011

Consigli pratici per contrastare l'infinita vanità del tutto

Ovvero: come opporre alla follia depressiva indotta dalla routine quotidiana una follia un po' più creativa. Trasformazioni alchemiche operate sulla nebbia fitta del programma scolastico, per renderlo un po' più divertente (si spera).

1. Cercare una melodia da applicare ai versi delle Baccanti. D'altra parte la tragedia è nata per essere cantata. Per ora ho provato con un coro da stadio, la sigla di Heidi e la canzone dei Sette nani, senza arrivare ad un risultato soddisfacente (non è facile: dovrebbe avere un tono solenne e drammatico, anche se il trimetro giambico ha un andamento veloce e fa pensare a qualcosa di allegro).

2. Guardare questo video dei Monty Python. http://www.youtube.com/watch?v=0AORIsB8DIw

3. Scoprire che oltre la tua classe c'è una stanza vuota inaccessibile. Fantasticare su cosa contenga.

4. Accusare Kant di essere cervellotico e incomprensibile. Poi, cominciare a comprenderlo e accusarlo di non avere idea dei rapporti tra essere umani, e di disquisire su argomenti ignoti a un uomo che non si è mai mosso dalla sua città (il bello e il sublime a Konigsbarg? ma via). Infine, farsi contagiare dalle domande che solleva e passare i momenti liberi ad arrovellarsi e chiedersi se aveva ragione, e come, e quanto. A quel punto, insultarlo più pesantemente che mai.  (Quest'ultima parte in realtà è un cedimento alla follia, più che un modo per contrastarla. A dire il vero su Kant è in fase di elaborazione qualcosa di molto più esteso che però, data la sua demenzialità, forse non verrà pubblicato sul blog).

Tanto amore, in attesa di argomenti più allettanti.

1 commento:

  1. ahaha, la finale di filosofia, che grande idea!
    complimenti, bel blog!
    alberto

    RispondiElimina